Operazione cavallo di Troia

" Esistono due tipi di persone: i nemici e chi ti spara alle spalle "
Anonimo


Il dado girava su se stesso come una trottola impazzita, per un breve istante seguì le venature del legno, poi saltò sopra il nodo di una tavola ed infine dopo una serie di rimbalzi si fermò. Intorno, marinai e soldati rimasero in silenzio per un istante prima di scoppiare, chi in urla di gioia, chi in tempeste d'imprecazioni. Fark, aveva vinto di nuovo, in un'ora era passato dalla miseria a potersi permettere una dignitosa vita di rendita, ma non era nei suoi piani. Molto probabilmente quel gruzzoletto sarebbe finito in mezzo ai seni di qualche ragazza del porto o nella cassa di un oste dopo una notte di balordie. Era un'occasione d'oro, i marinai erano decisamente brilli e i soldati degli artigli d'acciaio potevano essere anche grandi combattenti come andavano sbandierando, ma erano degli autentici polli, quando si trattava di giochi d'azzardo e scommesse. Il Dado sparì di nuovo tra le sue dita ossute e callose, chiuse la mano a pugno e l'avvicinò alla bocca sussurrando a denti stretti - Fai felice un'altra volta papi, tesoro ! - tirò di nuovo, un'altra vittoria Alcune persone si allontanarono dal gruppo bestemmiando, altre cercano di trattenere i fuggitivi un'altro po', un marinaio particolarmente brillo crollò al suolo con un rumore simile a quello di un quarto di manzo che crolla sul pavimento di una macelleria.
Fark, stava agitando il pugno in aria, pronto per un nuovo tiro ( ed una relativa nuova vittoria) con un sorriso che esaltava ancora di più le macchie che gli ricoprivano il viso, quando il secondo ufficiale con una mano lo bloccò per il polso e con l'altra coprì le labbra per bisbigliargli in tutta sicurezza qualcosa nell'orecchio. Il marinaio cercò di mantenere il suo sorriso cretino sulla faccia, ma si vedeva lontano un miglio che era soltanto una recita, il comandante doveva avere qualcosa di veramente importante da dirgli per allontanarlo da quella miniera d'oro.
Il secondo e Fark salirono in coperta, mentre dietro di loro non si sprecavano i cori di malelingue e le minacce di gole tagliate durante il sonno per una mancata rivincita. Si diressero ai quartieri del comandante, che si trovavano nel castello di poppa, il secondo bussò alla porta, tre colpi secchi scanditi perfettamente dalle nocche nodose - avanti - disse una voce inconfondibile dall'interno. Fark entro per primo seguito dall'ufficiale che chiuse immediatamente a chiave la porta, il marinaio aprì la bocca per dire qualcosa, ma rimase con le mascelle spalancate quando vide il secondo intimargli il silenzio con un dito sulla bocca e una balestra carica.
Il Comandante Bock era seduto sulla sua poltrona contemplando la scena,fumando con la sua pipa una strana miscela di tabacco che puzzava di catrame bruciato - Allora caro Fark - esordì - eri tu che sovraintendevi le operazioni di carico dei miei viveri al porto, dico bene ? - Fark annuì senza togliere un attimo lo sguardo dalla balestra, la punta del quadrello aveva uno scintillio sinistro.
Bock si alzò lentamente dalla poltrona, per essere un mutante era veramente pingue e impacciato nei movimenti, camminò ansimando leggermente fino ad arrivare di fronte ad una cassa con stampigliato a fuoco una grossa B - La riconosci Fark ? - Il Marinaio rispose con un tremebondo - si - Il comandante aveva gia' aperto in precedenza il contenitore, ne tirò fuori una bottiglia di vino rosso, un magnifico pezzo di carne secca, un barattolo di frutta sott'alcool, un lingotto d'oro grosso come un uovo di mutante e una lettera arrotolata su se stessa il cui sigillo di ceralacca era stato rotto. Tu sai leggere Fark ? - Chiese il comandante con un tono che non sembrava dare spazio ad un possibile risposta negativa. Fark balbettò - sii-s-si - non era completamente analfabeta, ma l'ultimo testo che aveva letto risaliva a non meno di tre anni prima.
Bock srotolò con cura il messaggio e lo pose di fronte agli occhi del marinaio che iniziò a leggere strizzando le palpebre - Visto il lingotto ... ce ne ... saranno molti di più ad aspettarvi ... se gli artigli ... non arrivano, firmato un'amico - Il comandante prese la pergamena e la bruciò con la fiamma della lanterna, poi fece un cenno al secondo che smise di puntare la balestra contro il povero Fark. Dunque - disse Bock iniziando a girare in tondo per la stanza, mentre con le dita tamburellava la sua pinguetudine - Di uno scherzo non si può trattare, l'oro ho controllato diverse volte e' vero, quindi - e si rivolse al marinaio - dobbiamo elaborare un piano per uccidere gli artigli! Uccidiamoli nel sonno! - consigliò Fark
Impossibile - ammonì il secondo - fanno turni di guardia per proteggersi a vicenda, inoltre dormano su ponti separati.
- Veleno no, non ne abbiamo a bordo, buttarli in mare neppure, combatterci non se ne parla ... - disse il comandante - ci vorrebbe un'idea geniale ... Affondiamo la nave! - esplose Fark come se avesse scoperto una nuova meraviglia. Bock iracondo, salì su tutte le furie diventando rosso paonazzo, lo prese per il bavero della camicia fino quasi a sollevarlo da terra - Non urlare cretino decelebrato ! Ma ti rendi conto che se ... - poi il comandante riacquisì in un istante la sua calma, il suo flemmatico parlare ed il suo naturale colorito blu - affondiamo la nave, ma certo!
Negli minuti successivi i tre si dichiararono complici e si misero d'accordo sui particolari del loro losco piano: Fark doveva recarsi nella stiva dove avrebbe dato fuoco a tutto quello che trovava d'infiammabile, il comandante invece, doveva distrarre gli artigli che se ne stavano sul ponte superiore con qualche scusa permettendo al secondo di sabotare tutte le scialuppe di salvataggio ( ad eccezione di una con la quale sarebbero scappati).
I tre uscirono cercando di muoversi, entro le loro limitate possibilità, il più furtivamente possibile. Fark scese nella stiva e iniziò a sfasciare barili di olio da lampada e rum, il secondo radunava tutto quello che poteva servire per la fuga, mentre il comandante si aggirava per il ponte in cerca del comandante degli artigli - dove si sarà cacciato quel pallone gonfiato ? Ah eccolo, sbronzo come al solito - si avvicinò alla figura pronto con una scusa ridicola ed un sorriso ancor più stupido sul muso, quando impallidì di botto. La flebile luce lunare aveva illuminato quello che doveva essere il comandante degli artigli, mentre in realtà era un suo marinaio con l'uniforme dei mercenari morto. In preda al panico, andò di corsa a cercare un'altro artiglio, ma tutti i soldati di guardia erano in realtà soltanto i cadaveri della sua ciurma travestiti.
Bock corse, per quanto poteva chiamarsi corsa quello sgambettare frenetico di una massa oppressa dall'adipe, nel suo locale e qui trovò un'altra sgradita sorpresa, seduti ai lati opposti della stanza, sempre con indosso le uniformi degli artigli, c'erano Fark e il secondo, mentre al centro c'era il comandante degli artigli che ghignava maligno - Ma cosa? - disse Bock prima di crollare al suolo colpito alla schiena da un remo.
Fattore sorpresa, mio caro comandante - disse l'artiglio avvicinandosi a lui per schiacciargli la testa con lo stivale - Loro si aspettano un gruppo di artigli morti? Bene, noi arriveremo in porto con un gruppo di artigli morti! E qualche marinaio passato a miglior vita, giusto per dimostrare che c'e' stato un battibecco a bordo - Ghignò di nuovo, con una risata simile al latrato di una iena - dopo di ché anche loro avranno una sgradita sorpresa, quando marinai, morti e vivi, li passeranno a fil di spada.
Un urlo raccapricciante partì dalla cabina del comandante, mentre gli artigli si mettevano indosso i lerci stracci dei marinai, nascondevano le armi e preparavano pozioni e bacchette.
Malachi